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Piccola Guida Responsabile del Perù

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AREQUIPA - COLCA CANION: la prima volta sulle Ande

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Altitudine: dai 2.400 mt di Arequipa sino ai 5.000 mt del Passo più alto nella riserva de Aguada Blanca y Salinas

Percorrenza: circa 4/5 ore di trasferimento

Questa dovrebbe essere la giornata in cui si arriva al Colca. Ci si alza di buon ora (5,30) e si parte. Si attraversa la riserva naturale di Aguada Blanca y Salinas, dove si incontrano le Vigogne, gli Alpaca, i Lama, le Aquile (i primi tre sono camelidi delle Ande, le aquile invece sono aquile, quelle che volano!), tutti allo stato brado, e spesso si scende per fare delle foto bellissime. Se scendete, fate attenzione perché si deve rimanere sulla strada e non andare nei prati, cercando di avvicinarsi alle bestiole.


L’importante è che, se viaggiate così come ho fatto io, da soli intendo, senza agenzia e guida, dovete assicurarvi di avere tutti i permessi. Ad esempio, se avete un pullmino con autista, dovete accertarvi che questo sia autorizzato e che abbia il permesso del ministero dei trasporti con sopra il numero di targa della vettura, perché senno possono farvi storie. Quando sarete certi di essere nel giusto, non recedete di fronte a nulla…; tanto nella maggior parte dei casi vogliono solo rompere le balle!Il viaggio fa spesso delle “vittime”, c'è gente che non riesce ad abituarsi alla rapida ascesa, si passa da 2.400 mt a 5.000 mt in un giorno e quindi comincia a svomitazzare a destra et a manca soprattutto perché non fa attenzione a mantenersi leggero la mattina a colazione, oppure si sdraia in preda ad attacchi di mal di testa tremendi. Una signora giapponese che stava con noi è stata due giorni con un giacchetto sulla faccia (meglio era pure brutta) ed un sacchetto nella mano per fare voi sapete cosa. Comunque sul pullman c'è l'ossigeno e si può respirarlo quanto e quando lo si vuole, tanto serve a poco, se ti becca il soroche te lo tieni per due giorni, puoi solo scendere di quota. Però l’ossigeno ti da delle belle botte! Si arriva dopo 5 ore di curve all'Hotel Mamayacchi, - eccetto una piccola pausa in barretto sulla strada al bivio del ''Chino'' dove si dovrebbe bere una botte di Mate de Coca, unico vero rimedio all'altura ed ai suoi inconvenienti.

 

Lo Chalet in cui si dorme è situato in un paesino che si chiama Coporaque, dove l'unica macchina che conoscono è il pulmann dell'agenzia che ogni giorno scarica qualcuno. Il paesino ha una bella chiesetta coloniale e qualche rovina che diventa interessante se si azzecca la guida giusta. Io, ogni anno che passa, lo preferisco sempre di più rispetto a Chivay dove oramai si trova un affollamento che deprime il fascino di questo Canon. Insomma, non è bello venire fino a quassù per incontrare il cielo e trovarsi invece circondati da orde di tedeschi, Inglesi e Francesi che girano con i pantaloncini corti e le maniche di lana alla tirolese, non credete?

 

A Coporaque, invece, non c’è quasi nulla di tutto questo, c’è solamente il Perù, quello vero! E' la prima occasione dove si cominciano a vedere personaggi autenticamente perùani, con il poncho rosso acceso, i sandali fatti di caucciù, la pelle bruciata dal sole ed un odore terrificante addosso! Coporaque si trova a 7 Km da Chivay, dove l'escursione della Agencia Jardin fa tappa per il pranzo del primo (prima di arrivare alla sistemazione al Mamayacchi) e secondo giorno. Si mangia bene con 3 dollari, ma, ovviamente, se venite con me si mangia meglio e si spende meno (tacchete! Beccati pure questa). Poi si arriva in hotel, ci si riposa un paio d'ore a suon di te di foglie di coca per assuefarsi all'altitudine e poi chi ce la fa va a fare una visita alle acque termali di Chivay. Trattasi di bagno di sera a 3.600 mt e all'aperto in vasche termali pulitissime e affollate da gente di tutto il mondo. Una esperienza interessante e dove si socializza… molto facilmente...sarà per il freddo fuori e per il caldo dentro...L'ingresso che non è compreso nell'escursione costa 2 usd (ce lo potevano pure includere, ma i peruani spesso si perdono in un bicchier d'acqua!). Il posto è carino, però quest’anno ho scoperto che c’è una vasca solamente per i locali e che a questi non è permesso mischiarsi con noi…………BUUUUUUUUUU ….i turisti…e che modi sono? Mi hanno fatto un pochino girare le balle…e allora mi sono cercato un'altra stazione termale…L’ho trovata al Colca Lodge, un albergo super raffinato modello baite sparse a mo’ di bungalow sulle rive del colca river. Sicuramente più radical chic delle caleras di di Chiyay, però almeno non ha l’ipocrisia di essere popolare e poi invece separa il popolo dai turisti…e che siamo marziani noi!

 

Oppure ci attaccano le malattie, loro…bho? Ste cose mi fanno incacchiare. Insomma, le terme del Colca Lodge sono davvero belle, sono formate da piccole vasche naturali delimitate da bordi che camminano, in un percorso ideale, al fianco del fiume. Sono circolari e ricavate dalla pietra del fiume e quando ti ci trovi dentro, il profilo dell’acqua calda si confonde con quello del fiume gelido, qualche metro più in la’…insomma, se ci arrivi quando c’è ancora un’oretta di sole allora passi davvero un bel pomeriggio…se ci arrivi troppo tardi, invece, non fai in tempo a godertelo, perché esci subito e te la fai sotto dal freddo. Rispetto alla caleras di Chivay si paga lo stesso prezzo ma è un pochino più difficile arrivarci. Si trova a qualche Km da Coporaque, allontanadosi dal paese verso la valle. Si ritorna in albergo con la pressione sotto le scarpe e si fa un’ottima cena, anch'essa non inclusa nel prezzo, e che si aggira sui 4/5 dollari, nella quale si può mangiare un filetto di alpaca con le pesche veramente eccezionale. La serata si trascorre nella lobby dove si beve Pisco di fronte al camino e si parla tutti in lingue diversissime, italiano, spagnolo, tedesco, francese. I clienti, generalmente, sono quasi tutti di una sola escursione e quindi si socializza molto in fretta e ci si diverte molto. Fuori fa molto freddo e quindi si rimane tutti ''in casa''. Si va a letto presto – in reception ti danno la borsa dell'acqua calda per andare a dormire, che goduria!!!

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