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Il viaggio organizzato autogestito

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Il viaggio organizzato, semi o auto-gestito: un modo per viaggiare da soli, ma non allo sbaraglio. Alcune righe per descrivere un modo di viaggiare che é sempre piú diffuso tra chi non é pronto per un viaggio fai-da-te, ma non vuole viaggiare intruppato.



I compiti del viaggiatore e le responsabilità dell’operatore locale, un compromesso tra autonomia, sicurezza e avventura!

Non è un decalogo per il vero fai-da-te, ma una via intermedia praticamente obbligata per chi desidera spezzare le catene del Tour Operator, delle programmazioni a tappe forzate, delle solite attrazioni spesso sovraffollate, per giungere infine a viaggiare con più autonomia, scegliendo da sé cosa vedere, in quale momento e per quanto tempo, e chi frequentare.


Non molti anni fa, un noto operatore turistico decideva di pubblicizzare l’efficienza della propria organizzazione, facendo leva sui sempre presenti imprevisti dei viaggi fai-da-te. Non v’è dubbio che un viaggio di questo tipo, se mal concepito, possa tradursi in una delusione o, nella peggiore delle ipotesi, in una disavventura, ma è altrettanto vero che, fatto coi dovuti criteri, è un valore aggiunto alla propria vita. E chi non è ancora un viaggiatore sperimentato, o non possiede un po’ d’incoscienza, resistenza, capacità di adattamento per andare all’avventura, può finalmente contare su offerte che non siano i viaggi intruppati, in cui si viene spogliati della propria autonomia e libertà di movimento, né le settimane tutto-incluso in un villaggio turistico.


L’idea di un viaggio organizzato auto-gestito è nata principalmente dalle esigenze di coloro che non amano viaggiare in gruppo, perché passare tutto il tempo con persone sconosciute può essere soggettivamente, e oggettivamente nei casi meno fortunati di cattive compagnie, sfibrante e quindi un ostacolo al pieno godimento del viaggio. Il viaggio organizzato auto-gestito è costruito nei dettagli e richiede una preparazione sia da parte del viaggiatore che da parte dell’operatore e dei partner locali. Lo scopo è garantire una buona qualità, non solo nei servizi, ma anche nella capacità di soddisfare le aspettative di chi vuole scoprire un paese, mescolandosi con la gente e conoscendone i ritmi di vita e le abitudini quotidiane, senza correre rischi. Vi sono alcuni elementi importanti che coinvolgono tanto l’operatore quanto il viaggiatore, prima, durante e dopo il viaggio


1 - Comunicare e conoscersi

Fin dal primo contatto, tra l’operatore ed il viaggiatore deve nascere una stretta e trasparente comunicazione che permetta di conoscersi reciprocamente e creare un rapporto di fiducia. Durante le settimane o mesi in cui si disegna il viaggio, deve nascere una relazione che vada al di là del semplice rapporto tra cliente e fornitore.


2 - Informarsi e informare

Il viaggiatore è artefice del suo viaggio fin dalla progettazione. Ciò presuppone che si informi adeguatamente, anche con l’aiuto dell’operatore, sul paese di destinazione per conoscerne gli aspetti culturali, sociali ed ambientali ed anche gli standard qualitativi dei servizi turistici. La conoscenza seppur basica della lingua locale è raccomandata, sia per la gestione delle varie fasi del viaggio, sia per una miglior comprensione delle realtà visitate. Non è raccomandabile fare affidamento esclusivamente sulla lingua inglese perché vi sono paesi in cui né i fornitori di servizi né la popolazione locale sono abituati ad usarla. Contestualmente deve fornire all’operatore il suo profilo di viaggiatore, costituito da informazioni sulle precedenti esperienze, gli interessi, il grado di autonomia desiderata ed alcuni aspetti pratici dei viaggi.


3 - Collaborare

Il programma di viaggio scaturisce dalla collaborazione di entrambi. Il viaggiatore deve studiare le proposte dell’operatore e valutarle sulla base della propria esperienza di viaggio, dei propri interessi e delle informazioni in suo possesso. La collaborazione continua anche dopo, quando il viaggiatore invia all’operatore la sua valutazione personale sulla qualità dei servizi, la programmazione dei tempi ed altri aspetti salienti del viaggio. Tali informazioni accrescono la capacità dell’operatore di proporre pacchetti adeguati al proprio target di riferimento, ma anche partner all’altezza.


4 - L'ASPETTO ECONOMICO

È uno dei parametri, probabilmente quello più importante, di chi sceglie questa maniera di viaggiare. Un viaggio auto-gestito può essere svolto con differenti gradi di autonomia che tracciano il confine tra servizi inclusi ed esclusi e determinano il livello di organizzazione, nonché il prezzo. Maggiore è il grado di autonomia, minore è il livello di organizzazione e la quantità di servizi inclusi nel pacchetto. Il prezzo dipende non solo dall’itinerario e dal livello di autonomia bensì anche dal tipo di servizi a disposizione e quindi il viaggiatore, attraverso le sue scelte può influenzarlo. Un esempio classico sono le categorie degli alloggi che possono far salire o scendere il prezzo sensibilmente. Sempre in sintonia con il profilo e compatibilmente con i tempi è possibile adeguare il prezzo proponendo alternative nelle modalità di trasporto. Il viaggiatore deve soffermarsi nella valutazione dei servizi inclusi nel prezzo e dei vantaggi che gliene derivano. Ciò serve a spazzare eventuali dubbi, dettati dalla non conoscenza del paese, circa la tendenza dell’operatore di vendere servizi non necessari, che in realtà possono servire per garantire la buona riuscita del viaggio.


5 - FINALMENTE IL VIAGGIO

Ricevute le istruzioni ed i consigli per affrontare con sicurezza ed autonomamente il viaggio secondo il programma stabilito, il viaggiatore è attore protagonista del suo viaggio ed interagisce direttamente con i fornitori di servizi e la popolazione del paese che lo accoglie, più o meno a seconda dell’indipendenza che ha voluto nel suo programma. Sarà suo dovere rispettare il programma e seguire le istruzioni fornitegli per avere la sicurezza di usufruire dei servizi inclusi, di visitare le mete prescelte e di evitare gli imprevisti spiacevoli o rischiosi, ma d’altra parte sa di potere contare sull’assistenza in tempo reale dell’operatore qualora si presentassero problemi non preventivati.


6 - ERRORI

Vi sono alcuni errori che il viaggiatore auto-gestito tende a commettere. Tra questi ve ne sono due classici.


Il primo è di fare troppo affidamento sulla guida che ha comprato: ne sopravvaluta le informazioni, i giudizi e le raccomandazioni. Le guide, benché siano un buono strumento di avvicinamento al paese da visitare, possono non essere aggiornate, sono scritte a più mani e da persone non residenti nel paese e che hanno una percezione delle cose differente dalla nostra; spesso sono incomplete sul fronte delle informazioni pratiche o su quello culturale, sociale ed ambientale. Quindi è bene farne uso prima del viaggio, trarne i dati utili ed interessanti e poi riporla per lasciare spazio e tempo ai sensi, affinché captino i dettagli e le opportunità che il paese offre. Contestualmente siamo portati a rifiutare le guide turistiche locali che troviamo nei musei e nei siti archeologici, dimenticando che le spiegazioni di persone qualificate spesso sono un valido strumento di conoscenza, più di quanto lo sia un libro pieno di nozioni ed informazioni.


Il secondo è di pensare troppo romanticamente al viaggio e di vederlo come mezzo per condividere a tutti i costi gli spazi, le abitudini ed i tempi con la popolazione locale. Non v’è dubbio che nella condivisione stia la chiave per viaggiare più in profondità nel paese e quindi conoscerlo meglio, ma la razionalità deve guidare il viaggiatore nelle scelte se non si vuole ritrovare in situazioni spiacevoli. Nel poco tempo di cui mediamente dispone, non può riuscire a integrarsi e mimetizzarsi con e tra gli abitanti locali, benché certamente sia possibile ed auspicabile entrarvi in contatto ed aprire canali di comunicazione, che è parte dell’essenza stessa del viaggio auto-gestito.Il romanticismo presente nelle fasi finali del viaggio, porta a sentirsi invisibili, ben integrati nell’ambiente circostante, sicuri di sé e quindi ad essere imprudenti. Mangiare in una bettola sporchissima perché i locali lo fanno, serve oltre che a creare un aneddoto per gli amici, anche a prendersi l’epatite A. Andare a zonzo per le città, in zone o orari non raccomandabili, serve per vedere persone e luoghi insoliti, ma anche per essere facili prede per ladruncoli. Prendere un pullman economico e malridotto per poter dire di aver viaggiato con le galline, significa rischiare di non poterlo mai raccontare. Molto spesso il romanticismo va a braccetto con le limitazioni imposte dal budget a disposizione e crea un cocktail potenzialmente molto rischioso che va evitato, programmando meglio il viaggio o semplicemente risparmiando prima, nel nostro mondo sicuro e ovattato

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