Roma, 13 mar. - L'Italia sta studiando con le autorita' peruviane la possibilita' di usare nostri satelliti a sostegno del patrimonio artistico e culturale del paese andino.
In Peru' ci sono vaste zone remote e inesplorate nelle quali si trovano monumenti o manufatti. Raggiungere queste aree pero', spesso risulta impossibile o poco praticabile a seguito degli elevati costi che comporterebbe una missione. A cio' si aggiunge anche che c'e' un dilagante fenomeno di furti di opere d'arte e manufatti dai siti. Di conseguenza si sta studiando la possibilita' di utilizzare immagini satellitari. Da una parte per censire il patrimonio artistico e culturale dello stato latino americano e dall'altra per monitorarlo dall'alto. Nei colloqui sono coinvolti l'Agenzia spaziale italiana (Asi), i ministeri di Esteri e Difesa e l'ambasciata italiana a Lima. Lo spazio diventa sempre piu' uno strumento utile alla politica estera, su tutti i fronti. Tanto che il 23 dicembre scorso il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il presidente dell'Asi, Enrico Saggese, hanno firmato un protocollo d'intesa che crea la figura dell'addetto spaziale presso le missioni diplomatiche e consolari d'Italia all'estero. L'intesa prevede che Farnesina e Asi individuino congiuntamente di volta in volta le missioni di destinazione della nuova figura, mentre sara' l'Agenzia spaziale italiana - previo nulla osta del ministero - a designare i funzionari