Situato nella catena montuosa delle Ande (in particolar modo nella Cordillera Oriental de los Andes), ad est di Huicungo sul versante Amazzonico delle Ande Peruviane, il Parco Nazionale del Rio Abiseo si trova ad un bivio tra i fiumi Marañon e Huallaga e costituisce un eccezionale esempio di significativi processi geologici in corso, di un lento progresso dell’evoluzione biologica della zona e di grande interazione dell'uomo con l'ambiente naturale.
Esso contiene combinazioni eccezionali di natura e cultura ed è il luogo dove significativi esemplari di specie minacciate ed in via di estinzione possono ancora sopravvivere.
Nel territorio del parco, nella zona di valle Montecristo, si rinvengono testimonianze di cultura ed insediamenti pre-ispanici che rappresentano un eccezionale esempio di come già fin dal 4 ° secolo aC. nella regione andina, in alta quota, era presente una occupazione umana.
Ulteriori prove di insediamenti umani si rinvengono anche nella Grotta Manachaqui, sito che suggerisce come il Parco Naturale Rio Abiseo fu abitato dall’uomo in un periodo ancora più remoto, forse già nel 6000 aC.
Fondato nel 1983, il Parco del Rio Abiseo abbraccia l'intera topografia del fiume Abiseo e si estende con terreni aspri e pendenze spesso superiori al 50%. Quasi tutti i terreni di Rio Abiseo sono caratterizzati dal non essere mai stati disturbato da agricoltura o estrazione di legname.
Proprio per questo il Parco è rinomato per la sua incontaminata foresta primaria e per le altrettanto incontaminate praterie dell'altopiano (paramo) entrambe caratterizzate daun alto grado di endemismo, basti pensare che I più recenti inventari delle praterie di alta quota hanno condotto all'individuazione di oltre 1.000 specie di piante diverse.
La foresta pluviale supporta una grande varietà di fauna, in particolare di uccelli, tra cui “meraviglioso spatuletai”, il Moriglione ed il Conure d'oro piumato.
Le specie più minacciate sono nove e cinque quelle endemiche, di distribuzione limitata, com il Tucanetto dai sopraccigli gialli.
L’altitudine ha fortemente influenzato l'avifauna: per questo nel parco ci sono oltre 132 specie di uccelli tra i 3.000 e 4.100 metri sul livello del mare.
Ci sono diverse specie di mammiferi di rilievo, come l'endemica scimmia lanosa dalla coda gialla, una specie addirittura in precedenza ritenuto estinta nel 1926. o la scimmia ragno dal pelo lungo.
Altri mammiferi più grandi notevoli sono l’Huemul Nord andino, l’Orso dagli occhiali, il Giaguaro Jaguarundi, l’Armadillo gigante ed il tapiro.
Gli studi degli invertebrati hanno dimostrato un elevato livello di endemismi, un esempio chiave è la specie di farfalla Ithomiidae, di cui il parco è un centro di evoluzione e rifugio.
Tra le più importanti rovine precolombiane presenti nel parco sono:
La Playa, sito costituito da circa 25 strutture e cerchi di pietra rinvenuti in uno ampio spazio ricavato su un terrazzo sopraelevato rispetto al corso fluviale del rio Abiseo. Alcuni fra questi edifici erano decorati da pitture, e probabilmente venivano usati per scopi cerimoniali.
Las Papayas: costituito da almeno 100 le strutture costruite su 16 terrazze artificiali nella Valle di Montecristo. La maggior parte di questi edifici sono ben costruiti con pietra ben lavorata.
Los Pinchudos è invece un complesso di sepoltura costituito da un recinto funerario abbarbicato su un’altissima parete rocciosa che fronteggia il massiccio delle Ande Centrali a sua volta contenente piccoli tumuli o nicchie: su questa “cinta funeraria” si trovano quattro tombe sono decorate con una greca e un ornamento a zig-zag, sulle quali gran parte della vernice originale sopravvive. La trave del tetto di un altro edificio di questo complesso è sormontata da cinquefigure in legno di tipo Chimu.
Gran Pajatén è una struttura circolare con all'esterno una interessante decorazione su due livelli con, al piano inferiore, dieci figure antropomorfe di disegno caratteristico.
IL Cerro centrale dispone di 200 edifici ornati da figure umane e uccelli stilizzati ottenuti da lastre sottili di pietra lavorate a secco ed inseriti in un modello molto irregolare.
La grotta Manachaqui, che si trova sul confine occidentale del Parco Nazionale, lontano dal gruppo di Montecristo, è la culla della prova di una lunga sequenza di occupazioni umane della zona risalenti all’epoca paleo-indiana e pre-ceramica e durata fino al secolo dC metà del 16 °.