I Geoglifici di Nazca, detti anche “linee di Nazca”, sono un reperto storico, archeologico ed artistico unico e magnifico che non ha rivali per le sue dimensioni e per la sua diversità in nessuna parte del mondo preistorico.
Questa singolare forma di uso del suolo è una eccezionale testimonianza della cultura e delle credenze di questa regione pre-ispanica del Sud America.
I geoglifi di Nasca si trovano nella arida pianura costiera peruviana circa 400 km a sud di Lima, e coprono circa 450 km2 di deserto ai piedi delle basse colline andine.
Questo territorio è ricoperto di sabbia e ghiaia ferruginosa che con il passare degli anni ha acquisito una patina scura ossidandosi a causa degli innumerevoli agenti atmosferici cui è stato sottoposto. Anche una lieve rimozione della ghiaia, o del terriccio, superficiale rivela strati sottostanti di colore più chiaro, che contrastano fortemente con le ghiaie e con la terra superiodi di colore più scuro.
Le 'Linee di Nazca', oltre ad essere comunemente conosciuti come il gruppo più rilevante di geoglifi in tutto il mondo, in virtù della loro quantità, la natura e dimensioni sono anche uno degli enigmi più impenetrabile dell’archeologia moderna.
La concentrazione e la giustapposizione delle linee, così come la loro continuità geografica e culturale, dimostrano che si trattava di un'attività importante e di lunga durata.
Lo studio dei geoglifi ed il loro confronto con altre manifestazioni di forme d'arte contemporanea suggerisce che essi possono essere suddivisi in tre fasi cronologiche:
Le prime, datate all’incirca nel periodo Chavín (500-300 aC). Questo è stato un importante momento di evoluzione culturale della regione andina, con una forte influenza esercitata nella regione, da nord, dal periodo tardo Medio Formativo della Cultura Inca.
La cultura locale conosciuta come Paracas ancora fortemente influenzata da nord, dalla cultura Inca, rappresenta la seconda fase (400-200 aC). La cultura di Paracas ha abilmente adattato la sua cultura alla sua importante posizione geografica ed ha raggiunto un alto livello di sviluppo artistico.
La terza fase, che ha prodotto la grande maggioranza dei geoglifi, è la fase di Nazca (200 aC-500 dC). La cultura Nazcaè derivata direttamente da quella di Paracas edha sviluppato un potente sistema religioso che ha prodotto, specularmente a quanto fece la cultura Moche sulla costa settentrionale del Perù, una straordinaria cultura testimoniata da un fine artigianato, che ha trovato le sue massime espressioni nel settore ceramico e in quello tessile.
La maggior parte dei geoglifi di questo periodo si trovano vicino ai villaggi riconducibili all’urbanizzazione di questa cultura, come ad esempio nella Quebrada del Frayle, nella zona di Cahuachi, di Palpa e di Ingenio, tutte località concentrate nella Pampa de Jumana.
Due tecniche sono state utilizzate per realizzare i geoglifi: nel periodo precedente Chavín questi venivano realizzati accatstando la ghiaia dall’interno verso l’esterno del segno che poi sarebbe diventata la linea in modo da creare un solco e lasciare le i bordi in leggero rilievo. Per la maggior parte, tuttavia, la tecnica utilizzata è stata la totale rimozione della ghiaia dalla figura, ottenendo una netta figura che contrastava, per la diversità di colore esistente fra le sabbie superficiali e più profonde, con l'ambiente circostante.
In termini generali geoglifi possono essere suddivisi in due categorie: il primo gruppo (di cui circa 70 sono stati identificati) sono di figurativi, e raffigurano in forma schematica una varietà di forme naturali. Molti di questi sono animali, uccelli, insetti e altri esseri viventi: gli esempi includono il ragno, la scimmia, l'uccello guanay o guano, la lucertola, il colibrì, le orche, e il più grande di tutti, il pellicano (285 m di lunghezza ).
Stilisticamente possono essere collegati strettamente con motivi tipici di altre arti rappresentative del periodo, come la ceramica e la tessile. Altre figure rappresentano fiori, piante e alberi o figure fantastiche (ad esempio una strana creatura con due mani umane, di cui una con solo quattro dita), e oggetti della vita quotidiana, come telai e tupus (fermagli ornamentali).
Fra tutti i geroglifici ci sono figure poche antropomorfe, e per la maggior parte queste vanno si trovano nelle parti più rocciose della regione.
Il secondo gruppo di geroglifici comprende le linee “geometriche”, generalmente diritte e situate in alcune parti della pampa della regione in tutte le direzioni. Alcune linee sono lunghe parecchi chilometri si incrociano fra loro formando tantissime e diverse figure geometriche - triangoli, spirali, rettangoli, linee ondulate.
Altre linee irradiano da un promontorio centrale o lo circondano, come se stessero a rappresentare un quipu adagiato sul terreno