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Piccola Guida Responsabile del Perù

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LIMA - PARACAS: verso il deserto oceanico

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L’oceano, le Islas Ballestas, la penisola di Paracas…in Perù ci sono foche e pinguini!!!!

Dobbiamo arrivare a Pisco, la Ormeno parte da Lima con direzione Pisco alle 7.30 am, poi le corse sono ogni due ore circa e, in un ora e mezza  vi porta a Pisco per 10 soles ovvero meno di tre euro…forse. Pisco è un grazioso paesino a 230 Km da Lima, si affaccia sull'oceano Atlantico e vive di turismo e pesca. Era un antico porto di cui c’è traccia già nel XVII° secolo. La cittadina non offre molto ma è la base per le escursioni alle ISOLE BALLESTAS ed alla penisola di PARACAS.


La zona è felicemente surreale! chi viene in Perù, molto spesso, non è informato su tutte le sue bellezze, visto che la comunicazione turistica di massa (ovviamente sbagliando) veicola verso l’esterno il messaggio del Perù limitandolo a Machu Picchu che, dico io, sarà sicuramente bella, ma che è anche, dal mio modesto ma approfondito e “sufficientemente” faticato punto di vista, un ostacolo allo sviluppo serio e soprattutto sensato e razionale di tutto il patrimonio turistico del Perù che, credetemi, è davvero sconfinato e ben più interessante della cittadella sacra (ovviamente con rispetto parlando). Si tratta solo di uscire dalla massa e di volerlo scoprire, responsabilmente, come spero voi vogliate fare. E state a sentire uno che lo ha fatto e che cerca di farlo sempre….difficilmente si rimane delusi! In questa logica, quindi, la maggior parte della gente non si aspetta di trovare a questa latitudine pinguini, cormorani ed albatri a migliaia, uccelli di tutte le specie, foche, leoni marini che nuotano attorno alla barca e che fanno un frastuono incredibile non a torto, le Ballestas sono chiamate e conosciute come le Galapagos del Perù…io non sono stato alle Galapagos, ma se ci vado (e prima o poi gli tocca) poi vi dirò la differenza! L'escursione per questa meraviglia parte dal porto di Paracas; un piccolo porticciolo dove, se si è fortunati, al ritorno dall'escursione si possono osservare le operazioni di sbarco dei pescatori che tornano a terra con le loro improbabili e numerose catture (e chi se lo immaginava che nel mare vivessero specie di pesci tanto strane e soprattutto tanto buone) sullo stesso embarcadero dal quale si è partititi. Io ci ho fatto delle bellissime foto, anche perchè i Perùviani sono estremamente socievoli e fotogenici. Comunque, l'escursione dura circa due ore in tutto, e in relazione alle condizioni del tempo può essere movimentata e bagnata, nel senso che le lance sulle quali si viaggia non sono coperte, vanno veloci e il mare (l'oceano!) non è proprio un laghetto di montagna con le anatre che fanno qua qua. Comunque, a parte un po’ di nausea e qualche colazione già digerita finita in mare a far da cibo ai pesci, (io non l’ho fatta colazione e vi consiglio vivamente di fare lo stesso) non ci sono particolari problemi. Durante il tragitto ci si ferma, rimanendo sempre sulla barca, ad ammirare la famosa CANDELABRA, ovvero un geoglifico (si dice proprio così, non sono io che mi sono rincoglionito, significa “disegno sulla terra”) realizzato non si sa quando, perché e da chi….però è bello! In realtà sembra che servisse come segnale di riconoscimento per i pescatori o marinai che arrivavano da lontano, almeno questa è la spiegazione ricorrente in tutte le visite guidate che mi sono trovato ad avere la fortuna di fare. Poi ci sono gli “ipotologi” o gli “improbabologi” che nello spirito del “dagli giù al turista fralloccone con i pantaloni corti e i calzettoni di spugna” che dicono che hanno l’fatto….tipo…i marziani, i mostri con tre teste o gli immancabili abitanti di Atlantide (quelli non mancano mai!).….di fronte a tali dimostrazioni di deficienza turistica ci rimane solo da dire……. Mah! Comunque, questo è un piccolo esempio di quanto il Perù sia da scoprire; Ci sono così tanti siti ancora misteriosi. ....Dopo 5 minuti si riparte e si arriva alle prime isole dove si osservano prima le colonie di uccelli (migliaia vi giuro, forse decine di migliaia) le formazioni rocciose sul mare che virano splendidamente ed inaspettatamente dal colore rosso ruggine al grigio antracite, e poi, quasi improvvisamente, si passa ad osservare le foche, i leoni ed i pinguini. Poi si arriva alle cosiddette isole del guano (ovvero le isole della cacca di uccello!!!) che, fino a non molti anni fa, erano una vera e propria miniera d'oro (o di cacca, dipende dai punti di vista!). Il guano, infatti, veniva raccolto ed esportato in oriente, dove i giapponesi, o altri popoli egualmente inclini alla “probabologia”, lo usavano per fare un sacco di cose (mi pare che la principale fosse qualcosa tipo il combustibile per le lampade a gas, ma non è escluso che, sotto forma di cacca miracolosa, il guano in questione sia stato venduto a qualche decina di migliaia di polli speranzosi di ringalluzzire, ed inturgidire, con ansia delle mogli galline, qualcosa rimasto da molti anni oramai vittima delle ineluttabili regole della forza di gravità!). Comunque, è interessante vedere lo stabilimento dove avveniva questa infelice raccolta e, soprattutto, è curioso e tragicomicamente triste l'omino (l'unico che abita sull'isola) che vive facendo come professione il guardiano del faro… e della cacca!!! Esce ogni volta che vede una barca, saluta e torna dentro …. E' proprio uno ''sporco'' lavoro ma qualcuno deve pur farlo.....Ha Ha Ha Ha…scusate, mi è scappata! Non si scende mai dalla barca perchè tutta la zona è riserva nazionale, ma tanto, oltre agli animali marini, che comunque sono bellissimi, non c'è niente da vedere sopra l’isola o sopra le isole, a parte la solita cacca. Al ritorno, a terra, si schivano centinaia di venditori ambulanti che cercano di venderti l’impossibile e di più e, poi, si può ritornare a Pisco, oppure, se non si è troppo stanchi, ci si può dirigere verso le spiagge del parco della penisola di Paracas, dove si possono fare delle passeggiate di ore sulla costa battuta impetuosamente dall'oceano. Si cammina sulla spiaggia sotto dei costoni di roccia sedimentata e striata dalle mille tonalità dei colori della terra che, poi, si scoprirà in seguito, sono proprio i colori del Perù. Sembra la spiaggia del pianeta delle scimmie...non pensavo, ma poi l’ho imparato con piacere, che il Perù fosse così bello anche sul mare! E questo non è ancora niente…perché se sarete tanto fortunati da effettuare il tragitto Nazca-Arequipa di giorno, e non di notte come la maggior parte dei loboturisti, o di chi ha poco tempo, allora vedrete, nel tratto di panamericana che serpeggia strisciando accanto all’oceano fra Chala e Camanà, dei paesaggi di tale ampiezza, bellezza e forza, che vi stupirete del perché nessuno sappia o parli di queste zone. Qui, semplicemente, la forza della natura si traduce in immagini talmente vivide e vicine ai vostri occhi che viene voglia solo di fermarsi, mettersi seduti sulla sabbia o su un costone di roccia, e aspettare di diventare parte dell’immenso, eterno e potente quadro che madre natura sta dipingendo da migliaia di anni. Tutto qui. L’escursione costa non più di 10/12 dollari (quadro escluso) e i prezzi sono gli stessi con tutte le agenzie visto che, tutte ma proprio tutte e quindi non fatevi fregare, hanno fatto un consorzio (sono circa otto) e si sono accordate sui prezzi e sui servizi che, quindi, sono proprio gli stessi. Il tutto si può fare in giornata, cioè partendo per le escursioni da Pisco non appena arrivati da Lima - prima di mezzo giorno – (questo va bene per chi ha poco tempo) oppure spezzando le due escursioni in due giorni, passando la serata a Pisco dove si può cenare nei localini tipici e pensare bene di sbronzarsi di Pisco Sour, un liquore delizioso, tipico della zona (e del Perù') a base di una grappa leggera di uva, lime, cannella (o amargo di angostura) e zucchero. Se si sceglie questa soluzione si può visitare nel pomeriggio la cittadina di CHINCHA, a 30 km da Pisco, dove si arriva con divertenti piccoli bus collettivi di 14/15 posti e si sta tutti pigiati vicini vicini, e che costano davvero poco – in media 50 cent di euro -. A Chincha ci sono dei siti archeologici che comunque, almeno per noi profani, non sono molto affascinanti. Tuttavia la cittadina è interessante in quanto esiste una comunità afro-peruana (è vero… non ridete) che la sera offre in alcuni locali canti e balli davvero strani.


HOTEL a Pisco (Pisco è stata colpita dal terremoto nel 2007, e quindi attualmente non è consigliabile soggiornare in questa cittadina. Meglio scegliere la soluzione PARACAS)


La scelta migliore è indubbiamente la POSADA HISPANA, a 3 minuti a piedi dal terminal bus Ormeno di Pisco. Il pernottamento con prima colazione costa 8/10 usd a cui si devono aggiungere 2 usd se si vuole fare colazione. Quest’anno due ragazzi che viaggiavano con questo itinerario mi hanno detto che, visto che negli anni scorsi, nelle altre versioni di questo racconto, avevo indicato il costo di 8 dollari, loro, al momento dell’arrivo hanno fatto vedere le pagine tirate giù da internet e, sventolando i miei portentosi scritti, hanno insistito per ottenere quel prezzo che, poi, ma molto poi, gli è stato accordato!!! Sono forte è! Alcuni viaggiatori mi hanno detto che da quest’anno i prezzi sono cambiati (io non mi sono fermato nel 2004 alla Posada quindi nulla so)…ma voi andate lo stesso e provate a contrattare, in Perù funziona così. L'ambiente è veramente bellino, tutto in legno, compreso l'arredamento delle camere che sono piccoline ma calde ed hanno il bagno privato, tutto è estremamente pulito, con la sala perla colazione piena di stoffe colorate che finalmente ti fanno sentire e provare quello per cui sei partito, un terrazzino dove si può fare colazione, un lavatoio per i panni, servizio di lavanderia, internet e servizio taxi. La Posada è in stile coloniale e spicca fra le costruzioni circostanti perché è di un bellissimo ed azzeccatissimo colore giallo ocra. Tutto è molto curato ed il rapporto qualità prezzo e, secondo me anche dopo l’aumento) terribilmente sproporzionato a favore della qualità. Insomma è stata, per quanto riguarda gli alberghi, una delle prime e belle sorprese che mi hanno accolto nel mio primo viaggio. Poi c'è l’alternativo, in tutti i sensi, HOSTAL PISCO. Due dollari a notte. Ambiente hippie, camere povere senza o con bagno privato, ma comunque con acqua calda, ed un grazioso localino interno dove si passano serate tranquille. Decisamente più in e da fighetti è l'Hotel PARACAS, direttamente sull’embarcadero da dove partono le escursioni per le isole. Ambiente internazionale e prezzi pure, circa 50 usd a notte per le camere che sono quasi tutte indipendenti, con un piccolo giardinetto e sdraio private per prendere il sole (quando c'è). Una scelta che non consiglio, a meno di non avere un budget sostanzioso, per non far salire il prezzo del viaggio già dai primi giorni.

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