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Piccola Guida Responsabile del Perù

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4° gg | GERMAN CANO - COCHA EL DORADO: Finalmente siamo arrivati

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Estensione in Amazzonia - Regione di Loreto - 20 Giorno di Viaggio

Il paradiso esiste!!!


Ancora una volta colazione notturna, che i più coraggiosi possono fare a suon di uova e pesce fritto (le cose più semplici e convenienti da fare a German Cano) e poi partenza rumbo alla Laguna del Dorado. Durante questo tragitto, ancora in barca per molte ore, si capisce davvero che significa “cambio morfologico” o diversità ambientale…si passa infatti gradualmente ma meravigliosamente da selva a pantanal, ovvero da una zona in cui gli alberi sono alti, fitti e impenetrabili sulle sponde del rio, le cosiddette orillas, ad una zona dove invece regnano distese verdi d’acqua calma e ricca di ninfee, attraversata da lenti alligatori diffidenti che tagliano le acque squarciandole con il lungo muso e lasciandosi dietro dei placidi coni di ondine inquietanti... si arriva poi alla spettacolare cocha Mauca, una laguna meravigliosa da attraversare, in silenzio, con soltanto il ronzio del motore 25 cavalli a fare da sfondo e da colonna sonora ad incontri sorprendenti con una varietá di specie di uccelli (Mycteria americana, Phalacrocorax brasilianus, Egreta alba, Egreta thula) tale da non poter essere immaginata!Si arrivo a El Dorado verso l’ora di pranzo, se tutto va bene, e prima di adentare qualche cosa ci si incontra con gli Yacu Tayta (in quechua: padri dell’acqua), ovvero il gruppo arganizzato di pescatori che si dedicano alla gestione delle risorse della Laguna El Dorado e che, ovviamente, sono soci dei Consorzio che ci porta sino a qui. A El Dorado non c’è nessuna comunità, solo un posto di vigilanza, con il suo immancabile guardia parco, e il refugio del Consorzio, ultimo avamposto prima del verde assoluto. A El Dorado, in realtà, ci si trova di fronte ad una prova….ci si sente o prigionieri o assolutamente liberi…prigionieri perché non ci si può muovere, non s può andare da nessuna parte, per un paio di giorni, e ci si deve affidare alla esperienza degli Yacu Taita anche per fare uan semplice passeggiata…estremamente liberi perché in questo luogo regna la natura, assolta e incontrastata e si possono trascorrere anche ore ad ammirare i giochi dei delfini nella laguna o le affilate passeggiate degli alligatori in mezzo alla cocha. Ma il pezzo forte della laguna è il tramonto. Dio mio. Non esiste in natura un colore come quello che ho visto a El Dorado. Il cielo, prima che il sole scompaia dietro dietro al tappeto verde che si estende a perdita d’occhio verso l’infinito, diventa rosa, poi arancione, poi viola e infine di tutti questi colori insieme…e quando anche l’ultimo lembo del disco sfugge agli occhi, allora si accende un fuoco lento e caldo che colora di un rosso morbido tutto l’universo, e gli alberi, e la pelle del viso, e le mani, l’acqua, gli alberi e l’aria. In quel momento, tutto è più calmo, e soffice. Poi, dopo, ci si risveglia dal sogno e ci si ritrova, comunque, dentro un piccolo e sereno paradiso in terra…almeno per qualche altro giorno!

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