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Piccola Guida Responsabile del Perù

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IQUITOS: La città del Caucciù

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Iquitos, la Base di Partenza.

Ovviamente, visto che Iquitos è un isola galleggiante nell’oceano amazzonico, l’unico modo per arrivarci, senza segni indelebili, è l’aereo. Ci si arriva prevalentemente con i voli della AeroContinente, oggi NuevoContinente dopo un gioco di prestigio giuridico-econonomico da parte della dirigenza della vecchia compagnia, e della Lan Perù. Entrambe, state tranquilli, hanno il ritardo cronico–patologico. Quindi, non abbiate paura di scegliere o l’una o l’altra. Poi, in Agosto, il vostro destino turistico è praticamente affidato al caso. La sensazione di trovarsi in una vera zona di frontiera, aumenta se si pensa che Iquitos è la più grande città del mondo non raggiungibile via strada, ma solamente via fiume ed aereo!


Quando si arriva ad Iquitos, si soffre subito di una sorta dei schok climatico. Tutti, o quasi, provengono da Lima e da un soggiorno al Sud. In sostanza, stiamo parlando, per quelle zone, di clima non proprio estivo, anzi! In valigia ci saranno ancora cappellini di lana e guanti di morbida alpaca. Ad Iquitos, invece, ed è proprio questo che si cerca se si è arrivati sin li, non appena si sbarca (direttamente sulla pista come si conviene ad un volo che arriva nella selva, cavolo!!!) si riceve il benvenuto da una valanga di aria calda che velocemente ti seppellisce inumidendo prima il viso, poi la schiena e le gambe, costringendoti senza possibilità di scampo a ricercare un bagno o qualche cosa di simile per gettare via i pantaloni lunghi e mettere su quelli corti, con la magliettina che oramai era assonnata e rannicchiata in fondo allo zaino. Che bello!!! Siamo ai tropici…e si sente. Ma la differenza, di questo nuovo e diverso Perù, la si sente subito addosso non solo per il caldo, per il sole e l’aria morbida che si muove lenta sulla pelle…la differenza vera passa attraverso gli occhi della gente, belli, fissi e grandi che guardano ovunque e te, con dentro l’amicizia e l’ospitalità, rinomata e ricercata, del popolo Amazzonico. La gente, qui, è diversa e più bella, serena, tranquilla, il sorriso è un ingrediente della giornata di tutti…e dopo un pochino, fortunatamente, il contagio coglie chiunque!


Comunque, dopo essere stati forzatamente e piacevolmente aiutati dai ragazzi della cooperativa di portabagagli del minuscolo aeroporto di Iquitos, ci si dirige verso la città, una macchia di bassi edifici e strade infestate di motociclette asiatiche a tre ruote che con il loro ronzio continuo e basso diventeranno una costante della vostra presenza qui in Amazzonia. Iquitos, infatti, si muove in motocicletta. Ed è divertente andarsene in giro facendosi trasportatre da questi numerosissimi mototaxi che girano senza interruzione per le strade, di giorno, di sera e di notte, ovunque.


Iquitos non è ricchissima di hotels, ma non rimarrete senza letto, tranquilli. E pur se non c’è una scelta abbondante, c’è comunque la possibilità di soddisfare la nostra esigenza, qualunque essa sia. Dall’Hotel Victoria Regia, con addosso una eleganza improbabile e fuori moda, al piccolo e comodo Hostal Maflo, nel quale ho passato in assoluta tranquillità il mio periodo, indimenticabile, colorato e allegro, in Amazzonia. Nel mezzo, ci sono diverse categorie di Hotels, e si trovano prevalentemente nelle vie centrali, vicino al Malecòn, ovvero a qualche decina di metri dal lungo fiume, il posto più frequentato, insieme alla Plaza de Armas, in tutta Iquitos. Nella Avenida Prospero, trovate la maggior parte dei servizi…banche, negozi, caffè e cambia soldi. Io, non ho avuto mai problemi nel cambiare soldi dai vari buchetti che si trovano con frequenza, ma non posso negare che alcuni di questi mi sono stati sconsigliati dai locali, specialmente quelli nella zona immediatamente prossima alla Plaza…cioè, proprio vicino alla zona turistica.


E’ importante essere ben sistemati ad Iquitos, perché il periodo che si passerà in selva sarà duro, faticoso e quindi al ritorno in città, ci sarà bisogno di avere la possibilità di riposare.


Alberghi ad Iquitos


Premetto, che se voi foste dei miei vecchi amici, io vi consiglierei di andare a soggiornare direttamente al piccolo e semplice Hostal Maflo, che trovate più in fondo descritto, e che mi ha accolto con gentilezza, simpatia e sicurezza, durante le mie bellissime due settimane ad Iquitos; ma non tutti viaggiamo nella stessa maniera…non so se mi spiego. Per me, è importante che ognuno riesca a sentirsi comodo, a vivere serenamente il proprio meritato periodo di riposo, soprattutto quando il viaggio è stressante e, quindi, anche se non rispecchia la mia filosofia di viaggio, visto che questa parte del mondo, l’Amazzonia, non è un posto da fighette e presenta molte scomodità già di suo, scendo a compromessi con la mia etica di viaggiatore senza fronzoli e vi descrivo pure qualche altro posticino un pochino più “morbido” e dove poter sprofondare dopo un giro in selva; lo faccio anche se io non sono molto favorevole a spendere cifre non in “linea con il contesto” in alberghi inutilmente lussuosi o che offrono servizi che poco hanno a che vedere con l’idea di essere in una foresta pluviale. Insomma, se sei in amazzonia, che cavolo ti frega della TV via cavo???…però, dopo una settimana in selva, ripeto, passato a lottare con il caldo, le zanzare ed il fango, forse, concedersi una nottata all’asciutto, fra lenzuola di cotone vero e con un bagno con la vasca dentro…non è proprio un delitto. Una notte sola…al massimo due, và!!!


Per questo, anche la ONG con la quale io, fortunatamente, ho viaggiato in Amazzonia, ha scelto per noi, per la prima notte d’arrivo e per la notte prima della partenza, cioè per quando si riesce dalla riserva, l’Hotel Europa, un decadente hotel in Av. Prospero 494, comodo, ma niente di più, a trenta dollari a notte. C’è l’acqua calda. Ogni tanto.


Ho visitato, nella mia permanenza, altri Hotel eccone una breve rassegna:


L’hotel Sandalo, l’ho trovato gradevole ed accogliente, con una buona Hall e un bel primo piano, ancora conservato come qualche decennio fa. Il prezzo, sempre attorno ai 25 dollari a notte per doppia, in realtà questa cifra scende se si va a prenotare direttamente in loco e si fa un pochino di piagnisteo.


Poi c’è l’Hotel Acosta, nuovo, o meglio, con pretese di modernità, con dei buoni servizi e utile per rilassarsi. Si trova all’angolo tra Huallaga e Araujo. Il prezzo è di circa 30 dollari per la doppia. Poi c’è un altro Hotel Acosta, dalle stesse caratteristiche, non mi ricordo la via ma se vi portano li va bene comunque!!!


Se poi volete fare proprio gli sboroni occidentali, la voi non lo farete, allora c’è il Victoria Regia, un cinquantone o sessantone (parlo di dollari) a notte, per moquettes, cavo, aria condizionate, lettone king size e piscina (in realtà una vasca da nani) all’interno, poi, trovate pure un bar semiserio. Ricordatevi che in questa zona con sessanta dollari ci si mangia per un mese, una famiglia di quattro persone. Non che vi voglia sconsigliare, ma è bene che voi lo sappiate. Soprattutto, perché tanto in Hotel non ci si sta quasi mai…


Poi, al se invece siete come me…allora…vi troverete bene anche all’Hostal Maflo, all’angolo fra Morona e la Av. Prospero (dite Morona seconda quadra, se volete andarci, oppure jr.Morona 177); Trattasi di 34 soles, colazione compresa, per due a notte, in una stanzetta di qualche letro quadrato (almeno c’è poco da riordinare) con una piccola tv, per sentire un pochino di musica, e un piccolo ventilatore, per sentire un pochino d’aria. La mattina vi dovrete fare quattro docce (con il bagno che sta in camera, fortunatamente) per stare un pochino meglio, ma pernottando in questo buchetto amazzonico, ci si sente sicuramente più in sintonia con tutto l’ambiente. Poi, vicino vicino all’Hostal, all’angolo, c’è un bel super market dove c’è praticamente tutto quello che potrebbe servirvi, dagli articoli per l’igiene agli alimentari ad un banco con prodotti freschi…insomma, una buona zona. Infine, mi sento di consigliarvi l’Hostal La Pascana…e sapete perché?…per un fatto di coincidenze!!!…infatti, questo piccolo hotel ha lo stesso nome di un altro Hotel di cui mi sono servito nel Colca Canon, nella zona di Arequipa, ed il servizio li è stato gradevole, come, almeno all’aspetto, sembrava questo piccolo ostello amazzonico; si trova in Pevas 133, ed è frequentato da tanti giovani e giovanissimi, pieno di piante e di verde, con camere piccole ma pulite e arieggiate. Insomma, un posticino dove potersi rilassare in compagnia, anche quando si viaggia da soli; Da provare. Anche qui la colazione è compresa e si pagano 9/10 dollari a notte per doppia.


Mangiare ad Iquitos


Allora, diciamo che ad Iquitos si riesce a mangiare abbastanza bene, e se siete tipi che badano più alla sostanza che alla forma, allora ci sono un paio di posti che potrebbero darvi delle soddisfazioni. Partiamo prima da una curiosità. Sembra sia una tappa obbligata per tutti i turisti andare a bere un bel succo di frutta all’ Ari’s Burger, un fast food drammaticamente retrò, tipo happy days, dove trionfano luci colorate al neon!!! Dentro c’è una atmosfera di buffa mescolanza fra tavoli in formica ed alluminio, frutto di sedie dall’imbottitura rosa e verde con sopra seduta gente in pantaloncini corti, chiassosa, e con le scarpe sporche di fango, con le magliette a volte strappate e con in faccia i ricordi dell’Amazzonia. Il tutto, condito con, al servizio, delle ragazze bellissime, dai tratti vagamente brasiliani e indiani insieme (è questa la caratteristica della gente dell’Amazzonia peruviana, fra la più bella che io abbia visto), strette strette in divisucce rosse e bianche, che gironzolano con dei vassoi pieni da superbicchieroni colmi di succhi colorati e densi. Insomma, un posto drammaticamente stonato, direi. Ma è simpatico, e poi fanno dei succhi strepitosi (ma come potrebbe essere diverso, visto il luogo) ed in particolare provate il succo alla Lucuma e latte (lucuma y leche), una bomba che vi farà da colazione, pranzo e cena.


Se invece volete provare un po’ di cucina regionale, fatta bene, allora dovete andare in un buchetto nascosto ai più…è una cebicheria, cioè un posto dove preparano il ceviche, un ottimo piatto di pesce macerato nel limone e che conta un innumerevole quantità di preparazione. Il buchetto nascosto si chiama “La Vecina” e si trova in Tavarà West, n° 352. Andate e provate il pesce senza timore alcuno. E’ proprio un buchetto con i tavoli di legno, quadrati e anch’essi piccolissimi, non ci sono turisti, solo peruviani, e ci si sente davvero in un posto privato, che nessuno fra i chiassosi americani e inglesi o australiani, può venire a disturbare; …Se poi volete provare un po’ di cucina criolla, e cioè un mix di cucina tradizionale con contaminazioni internazionali, allora un posto buono e pulito è il restaurante “El Huaralino”, che si trova in Huallaga 490. Dulcis in fundo, se volete concedervi un premio culinario dopo le vostre fatiche gastronomiche amazzoniche, e cioè dopo aver mangiato per giorni palmitos a mo’ di “chonta”, yucca, banane fritte e pesce (alimentazione che per conto mio trovo buonissima, soddisfacente e pure succosa) allora potrete provare il restaurante Gran Maloka, il più elegante e raffinato della città. Questo ristorante è collocato in una bella casa antica, risalente al tempo elegante del boom della gomma, quando Iquitos era una città ricca e prospera, sfavillante di azueljos portoghesi brillanti sugli edifici quasi ad ostentare l’opulenza ed il potere del commercio del Kaucciù degli anni venti di inizio secolo. Li potrete provare il cebiche de Lagarto (ovvero un piatto a base di carne di alligatore) e molte altre particolarità gastronomiche. Il posto è molto caro e quindi consideratelo solo come una eccezione, una curiosità…perché la bellezza ed il fascino di questo angolo di mondo, risiede invece proprio nella semplicità e nella quotidianità. Buono da provare è pure il “Restaurante Exclusivo”, di proprietà della stessa gestione del El Huaralino, un bar ristorante senza le pretese del Gran Maloka e sufficientemente sobrio, in cui gustare cucina tipica in un ambiente gradevole e rilassato. Si trova in Tacna 186. Non è caro come il Gran Maloka, ma neanche a buon mercato come El Huaralino.

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